Cinque persone, cinque vite apparentemente così diverse una dall’altra, che pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo, si incontrano e si intrecciano grazie ad un taccuino verde lasciato all’interno di una piccola lavanderia automatica a Yeonnam.
Lo stile del romanzo è scorrevole, i racconti si susseguono leggeri, delicati, emozionanti, e pagina dopo pagina ci si affeziona ai cinque personaggi che confidano alle pagine di un diario tutti quei pensieri, quei sentimenti, quelle emozioni che a parole non riescono a dire o che non sanno a chi confidare perché soli, pur vivendo nella frenetica Seoul.
La struttura è episodica, simile a una raccolta di aneddoti e momenti di vita, e questo ci permette di immergerci nelle diverse storie agevolmente, come quando entriamo a casa di un vecchio amico e riprendiamo con spontaneità un discorso interrotto tempo addietro. La lavanderia, con il suo diario, diventa un luogo di guarigione emotiva e questo romanzo con i suoi protagonisti diventa la celebrazione delle relazioni umane, della solidarietà e della magia e della potenza che i piccoli gesti possono realizzare nel mondo attorno a noi.
C’è sempre qualcuno disposto ad ascoltarti! Basta saper guardare le cose di ogni giorno con occhi diversi e se si vuole provare l’emozione di un maglione caldo e profumato appena uscito dall’asciugatrice, allora bisogna proprio entrare nella piccola lavanderia di Yeonnam.